Chiunque si trovi alle prime armi nel mondo della traduzione ed in generale dei servizi linguistici, si imbatterà prima o poi in questi due termini: traduzione e localizzazione. Essi vengono spesso utilizzati come sinonimi, nonostante si riferiscano a due concetti molto differenti che si completano a vicenda.
La traduzione è l’attività del tradurre un testo dalla lingua sorgente alla lingua di destinazione. Il termine „traduzione“ trasmette in italiano l’idea di „trasferimento“ da una lingua all’altra: cambia la lingua, ma il contenuto è (quasi) lo stesso.
Ma allora come tradurre per esempio i modi di dire di una lingua in maniera comprensibile ai nuovi destinatari?

Proprio a questo punto, il semplice processo di traduzione arriva ai suoi limiti, ed è qui che entra in gioco la localizzazione: mentre la traduzione si ferma alla conversione grammaticale, lessicale e semantica di una lingua, è necessario compiere ulteriori passi al fine di rendere "leggibile" il testo tradotto nella lingua del destinatario e far in modo che quest'ultimo comprenda anche i modi di dire o i giochi di parole tipici della lingua di origine.
La localizzazione è un processo di adattamento del testo, un lavoro molto più complesso rispetto alla semplice traduzione e che tiene conto degli aspetti culturali della lingua di destinazione.
Ecco alcuni degli elementi più importanti da tenere in considerazione durante la fase di localizzazione:
Adattare i contenuti al sistema linguistico e culturale della lingua di destinazione
Adattare il livello ed il registro di comunicazione in base agli standard, requisiti ed aspettative del mercato di destinazione
Adattare le componenti grafiche e la formattazione delle pagine che devono tenere in considerazione le esigenze di posizionamento sui motori di ricerca etc.
Certamente è possibile effetturare una traduzione senza localizzare un testo. Ma per avere un risultato di qualità, la localizzazione è un processo irrinunciabile per qualsiasi professionista in ambito di traduzioni.
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